Humbert e Lolita : relazione tra un pedofilo e una seduttrice.

A cura di Alessandro Nenna

 

In un libro del 1905, "Tre saggi sulla teoria sessuale", Sigmund Freud definiva la perversione sessuale come il negativo, l'opposto della nevrosi, mettendo in evidenza che:

1)il perverso mette in atto impulsi che il nevrotico rimuove; 

2)di fronte all'angoscia, il perverso si difende regredendo a forme di sessualità infantili, mentre il nevrotico adotta manovre basate sullo spostamento e sulla conversione delle emozioni in un altro settore della sua vita. 

Le perversioni sessuali sono definite oggi con il termine di parafilie. Coinvolgono primariamente, ed in alcuni casi in modo quasi esclusivo, il sesso maschile. E’ importante comunque sottolineare che tutte le forme di parafilia, sembrano rifiutare o comunque allontanare la possibilità di relazioni sane che richiedano impegno e responsabilità:

 

PEDOFILIA

Essa consiste nella preferenza erotica da parte di un soggetto giunto alla maturità genitale nei confronti di soggetti che invece non lo sono ancora, cioè in età pre-puberale. 

La pedofilia può essere: di tipo Esclusivo (attrazione solo per bambini/e) oppure di Tipo Non Esclusivo (persona attratta anche da persone adulte); di tipo Differenziato (attrazione solo per uno dei due sessi) oppure di tipo Indifferenziato. 

 

IL CARATTERE DI LOLITA

La lolita Sembra anticipare quello che oggi rappresenta il disagio di giovani adolescenti.  La domanda che va posta è: cosa è cambiato nell’Edipo degli adolescenti contemporanei? Cosa  è cambiato nelle imago di mamma e papà? In più la difficoltà di oggi e la stravisamento del desiderio a favore del godimento con la clinica del vuoto. Ciò che cambia è il messaggio che ha cambiato il discorso del super Io che prima era di stampo morale al discorso del super Io della ricerca obbligata dell’oggetto del desiderio.

Lolita presenta un rapporto conflittuale con la madre, madre per lo piu assente con  caratteristiche narcicictiche. L’elemento narcisistico pone una questione della relazione madre figlia, dove in realtà la figlia per esistere nei confronti della madre deve compiacere il desiderio della stessa, che per natura essendo narcisistico è senza componente di desiderio simbolico verso la figlia. Quindi per identificarsi lolita deve relazionare con il desiderio immaginario narcisistico della madre, ed è qui che nasce la questione del soggetto lolita, quella di essere sottomessa desiderio dell’altro e di conseguenza al fantasma della madre, quindi si diviene abili nel catturare la mancanza dell’altro  per poi divenire lei stessa questa mancanza, immergendosi in una relazione speculare. Quindi è sempre una questione del desiderio dell’altro il fantasma di lolita non è altro che essere il desiderio per l’alto.

 

Freud scrive che gli adulti non giocanocome quando erano bambini perchè il fantasma sostisuisce in loro l'attità ludica infantile. in questo senso il fantasma ha una funzione simile a quella del gioco, che è quella di procurare piacere a partire da una situazione di godimento sia da una di angoscia. non abbiamo che condizione necessaria del Fort-da [1] è l'assenza della madre. E' perchè questo Altro, se n'è andato il bambino rimane in una situazione di angosciante della quale ottiene piacere grazie alla sua macchinazione ludica. E' importante ricordare quell'assenza perchè l'assenza dell'Altro che presentifica e mette in evidenza il suo desiderio.

E a partire da questo che Lacan costituisce la sua formula della metafora paterna, poichè quello che vi appare come Desiderio della Madre è qualcosa che viene ad occupare il posto lasciato dall'assenza della madre. Quando lei non c'è, si può  domandare quale sia il suo desiderio, cos'è quel che desidera. Per questo il bambino del fort-da produce quella macchinazione quando si evidenzia il desiderio dell'Altro. (Jaques Alain Miller - sintomo e fantasma – Le logiche della vita amorosa)  

 

Questo modalità diviene il modo di identificazione primaria, che a sua volta assume poi forme  diverse a secondo delle rappresentazioni che si presentano nel corso della vita ripetendosi in quanto diviene condizione ideale per sostenere L’Io. Nel caso di Dora, la relazione immaginaria era tenuta con il padre. Infatti quando quest’ultimo era assente, in Dora c’erano le manifestazioni di afonia, come se la mancanza della voce fosse il venir meno dell’Io. La parte identificatoria costituisce  una manovra per non cedere alla psicosi. Essendo di rilievo massimo questa necessità si dispiega così in maniera magistrale l’utilizzo dell’arte della “seduzione”.  Lolita quindi  è obbligata a sedurre, la seduzione è un imperativo, che la costringe ad essere strutturalmente seduttiva con tutti. In realtà  tutte le donne amano sedurre perché c’è un rapporto con la superficie narcisistica del corpo, ma in Lolita questo aspetto diviene patologico la seduzione diventa una patologia perché il soggetto non sceglie chi sedurre, ma chiunque occupi una posizione per lei identificatoria, punto di rilievo, diventa oggetto della seduzione. Quindi Lolita è obbligata a sedurre chi ritiene che abbia quello che a lei manca,  è obbligata a sedurre per disperazione, c’è una disperazione profonda che accompagna il soggetto, perché si sente niente, ed è solo attraverso la seduzione che può avere una restituzione d’essere, che chiaramente non sarà mai quella dell’amore, tant’è che un altro grande tema di queste donne  è che non trovano mai l’amore, non trovano il vero amore, e che tutti gli amori sono egualmente deludenti, e che il principe azzurro è quello che deve ancora venire.

Un aspetto importante che nasce da questo tipo di relazione è anche la produzione del sentimento come l’odio e la rabbia, l’invidia e la gelosia, che hanno un comune denominatore: il tratto paranoico, oppure rapporti sado-masochistici non solo sessuali ma di tipo morale. È praticamente impossibile aderire con la superficie narcisistica. 

 

Il primo atto della dì seduzione in generale, è il farsi presente. Il farsi vedere che si esiste, farsi notare, è un aspetto della fenomenologia dell’incontro, finchè uno non si accorge che ci sei, l’altro non puoi avere nessun effetto sul seduttore, quindi il primo movimento è farsi presente. Ora la cosa interessante è che questo farsi presente si associa subito al rendersi assente. Questo farsi presente, e nella misura in cui mi faccio presente, ecco con una  mano mi spoglio e con l’altra mi rivesto, direbbe Freud, mi ritraggo e mi rendo un po’ assente, farsi presente nell’assenza, questo è veramente il movimento più puro della seduzione,  io ti guardo per farmi presente, poi mi faccio assente perché tu mi guardi, cioè direbbe Lacan, per far esistere l’altro come mancante, per aprire una mancanza nell’altro, e nella misura in cui tu mi cerchi vuol dire che io ti manco, ecco l’esito del movimento seduttivo, che significa avere iscritto il mio nome nell’altro nella forma della mancanza,  

 

In Lolita  questa logica e prevalente, ecco perché possono essere anche estremamente   camaleontici, tendono a modificare la propria immagine a seconda del momento e di quale persona può occupare  la posizione ideale, il desiderio prevale sull’essere. Questa cosa mi fa venire in mente quando Lolita cambia integralmente stile di vita prendendosi come marito il meccanico con cui ha un figlio, oppure quando molla Humbert per scappare con Quilty.  L’imperativo è: aver un posto nell’altro. Quindi quale incastro migliore, prendere il posto nel desiderio perverso del pedofilo, special modo poi, quando le contingenze purtroppo per Lolita, non sono solo di ordine psicologico ma anche primarie, poiché l’atto perverso di Humbert non solo si dispiega sul bisogno di seduzione  di Lolita, ma anche su bisogni emergenti di  natura pratiche, essendo divenuto in maniera indiretta/diretta, sposando la madre di Dolores che poi muore, il suo  unico tutore. Ora è facile dedurre da quanto ciò detto, che il profilo desritto e il profilo classico del’iserica ma ciò che cambia in lolita e che il suo desiderio nevrotico diviene agito e quindi ritorniamo con il proposito della perversione, oppure potrebbe essere associato ad un fenomeno precoce di ninfomania? E che quindi si porta tutto il disagio della categoria?

Ritengo invece fondamentale pensare che il disagio Lolita appartenga ad una categoria psicologica ben piu seria della nevrosi. Prendiamo in riferimento l’isteria di Dora e parliamo dei tempi della Vienna bigotta di Freud. Il desiderio di Dora verso il Sig. K non viene accettato  perche il ritorno pulsionale porta il sintomo di angosica che è segnale del rotorno al  rimosso, proprio perché c’è ancora una clinica dell’edipo che è caratterizzato dal limite e dalla legge. Nel caso di Lolita, si potrebbe pensare invece che l’agito è il passaggio all’atto, e dovuto al fatto che nella giovane età la la libido sessuale sia ancora in fase latente e quindi non porti ancora in maniera massiccia il rimosso (la castrazione) Ma invece vediamo che i passaggi all’atto continuano  fino a 17 anni, e sono anche espressi altri oggetti del desiderio. (diventare famosa, pretendere oggetti continui materiale e anche avere un figlio in maniera precoce). Penso che il successo di Lolita sia stato proprio il fatto che oltre a mettere allo scoperto certe dinamiche classiche come la pedofilia, ha soprattutto è stata l’anticipazione della nuova situazione attuale al quale assistiamo adesso nelle nuove forme di sintomo come si dispiegano nel capitalismo, quelle che per Bollas C. definisce personalità normotiche, e Krenberg Borderline, mentre la clinica Lacaniana definisce nuova forma di struttura psicotica, perche non ci sono piu quei sintomi che si opponevano al rimosso della legge al divieto all’incesto da leggere nel suo dire nella metafora, ma passaggi all’atto senza discorso che mirano al non limite del godimento acefalo perche c’e una discorso senza edipo, perche c’è forclusione del nome del padre [2]. 

 

Come il negativo, l'opposto della nevrosi, mettendo in evidenza che:

1)il perverso mette in atto impulsi che il nevrotico rimuove; 

2)di fronte all'angoscia, il perverso si difende regredendo a forme di sessualità infantili, mentre il nevrotico adotta manovre basate sullo spostamento e sulla conversione delle emozioni in un altro settore della sua vita. Per lolita non vale quindi l’aforisma di Lacan che sostiene che l’isterica è colei che con una mano si spoglia e l’altra si riveste. 

 

Andiamo a dare uno sguardo alla perversione:

 

Il perverso come soggetto che rifiuta la legge e la sua castrazione.

Al posto di questa legge il perverso costruisce una legge molto più severa che invece esige un godimento senza limite, dunque da un lato limite al godimento dall’altra parte il godimento senza limite. La legge del godimento è quella che intima il "devi godere", che un po si ricollega a quanto detto prima, al discorso del capitalista.. Perché?  Perché esiste l’oggetto di cui godere, esiste ed allora l’esigenza pulsionale diventa essa stessa una legge e come ogni legge richiede dei rituali, dei cerimoniali, una pratica ben codificata di cui Sade ci da l’illustrazione più rappresentativa, più straordinaria, amplificata, enfatizzata, che noi ritroviamo nelle parole di tutti coloro che ci parlano del loro tratto perverso. (Humbert)  Mentre nella nevrosi il fantasma è fra un soggetto e l’oggetto del suo fantasma, nella perversione abbiamo l’inverso, ecco perché l’uno è l’inverso dell’altro dice Freud, l’uno è il negativo dell’altro. Il perverso è in posizione di oggetto applica una legge in cui lui non esiste come soggetto, nella perversione questo è proprio il problema, c’è una certa fiacchezza dell’ideale dell’Io, che serve a per poter dirigere il soggetto a modalità di desiderio piu maturi. E come se dicesse “ tu non puoi godere di tua madre ma abbi pazienza godrai di tutte le altre donne”. Lacan chiama il primo tempo dell’Edipo il tempo della perversione originaria cioè l’identificazione del bambino all’oggetto immaginario, all’Io ideale. il perverso ripudia la logica nevrotica, che è una logica aristotelica che si fonda sul principio dell’identità a=a, cioè ci sono due logiche che possono coesistere l’una affianco all’altra senza creare problemi questo fa del perverso un grande affabulatore, in grado di manipolare la verità e di riuscire sempre ad avere ragione, questo è il problema della perversione, il perverso riesce ad avere sempre ragione (Humbert, ma mi viene in mente adesso anche Lolita).  Egli smentisce senza problemi ciò che ha affermato un attimo prima e afferma ciò che ha smentito un attimo dopo. Cosa vuol dire?  , il perverso ha un problema con la verità, non perché mente, perché il nevrotico mente, il perverso afferma due verità [*], diciamo che la condizione della perversione è di tipo aporetico, cioè ci sono due tesi che vengono affermate contemporaneamente sebbene siano in contraddizione, non c’è rimozione che è la logica della nevrosi, cioè la menzogna è qualcosa che tende a rimuovere la verità, no non c’è menzogna nella perversione ci sono due verità.

 

La questione allora si può anche vedere dal punto di vista: perversione pura o nevrosi con tratti perversi?

 

Differenza tra nevrotico con tratti perversi e perversione pura: Il fantasma nevrotico è assolutamente privato, vissuto con senso di indegnità e di colpa. Nella nevrosi il fantasma è assolutamente solitario, vissuto nel silenzio, privato. Nella perversione purtroppo il fantasma è pubblico è ciò che permette a quei soggetti che si possono vedere sui siti  internet , di esporsi.

 

ALTRA QUESTIONI: SULLA FEMMINILITA' E SESSUAZIONE DEGLI ENTRAMBI PERSONAGGI DA POTER APPROFONDIRE

Il carattere predipico del piacere caratterizza una aspetto non ancora defini relativamente ella sceltà del sesso, quindi pone al tempo stesso una grande questione del  godimento assoluto di carattere preedipico, ma al tempo stesso una grande insoddisfazione. Il carattere di lolita è possibile avere manifestazioni  di disturbi sessuali anorgasmia e dolori alle parte intime in piu è possibile avere anche sensazioni di disgusto al momento dell’atto sessuale. Nella ricerca costante del desiderio dell’altro è in ballo anche la questione materna e il mistero sulla propria femminilità, e avere anche confusione tra aspetti femminili e mascolini, per la forte identificazione ancora al femminile materno.

 

Questione dell’amore, entrambi piu marcatamente per Hambert è in ballo anche la domanda relativa a "cosa è l’amore". La questione dell’amore che passa attraverso la prima figura di riferimento L’amore materno. Nella posizione di cui si occupa e facile anche toccare la sensazione del reale [3], che mira ad essere coperto con grosse produzioni artistiche e ricerca di accuratezza e raffinatezza, (Hambert) "solo chi ha toccato il brutezza della cosa [4] sa esprimere la vera bellezza [5].

 

[1]Fort/Da gioco del rocchetto descritto da Freud nel secondo capitolo- Al di la del principio di piacere (1920)

[2]Lacan, J. (2006) Dei nomi-del-Padre, seguito da Il trionfo della religione, Torino, Einaudi,

[3]i tre registri immaginario, simbolico, reale. 

[4] La cosa freudiana - j. Lacan Einaudi (1972)

[5] Le tre estetiche di Lacan -Massimo Recalcati

[*] Octave Mannoni, un allievo storico di Lacan

    Jaques Alain Miller Logiche della vita amorosa