Slavoj Zizek, quel traumatico, positivo eccesso chiamato evento

Di Carmine Castoro, spettacoliecultura.ilmessaggero.it, 24 agosto 2015

Evento senz’altro la parola più abusata della attualità. Giornali, rotocalchi, network televisivi, pubblicità, star-system, pullulano di “eventi”. Il lancio di un nuovo telefonino, più aggiornato e ultrapiatto, è un evento. Un cataclisma naturale, un incidente aereo, una ondata di caldo africano, sono eventi. Il red carpet di un noto festival cinematografico è evento. Una ricorrenza da calendario, un’expo, una mostra, la foto a seno nudo di una diva, la stretta di mano fra due presidenti, sono tutti incoronati e incipriati come “eventi”. E sono tutti storici, imperdibili, inusuali, mai visti prima, devono per forza far sgranare gli occhi. Ma che cos’è davvero un evento?

Il grande filosofo e sociologo sloveno Slavoj Zizek ce lo spiega a chiare lettere in questo suo bellissimo testo, “Evento” (Utet, pagg. 222, euro 14), classica opera-pop per un “guru” mondiale del pensiero come lui abituato ad attingere ad un patrimonio ricchissimo ed eterogeneo di materiali e citazioni: dalle opere di Hegel e Lacan di cui è illustre esegeta, al cinema, alla letteratura, ai serial tv, finanche ad aneddoti personali e a barzellette che si tramandano in alcune culture, e che sono più illustrative di trattati e volumi di metafisica. L’evento deve portare un mutamento, uno scompaginamento reale, tangibile, profondo e condiviso, negli schemi d’azione dominanti, nelle grammatiche dell’ortodossia, nei livelli di potere ufficiale, nelle staticità degli apparati che creano prevedibilità e controllo. I pattern di riferimento ne devono essere scossi, le cornici simboliche incrinate, dobbiamo essere ricondotti con un effetto traumatico – ma anche con benevola forza – a quella Caduta primordiale che non ha armonie sovraempiriche e piani di salvezza a cui appellarsi. “In un Evento, non cambiano soltanto le cose, ma cambia anche il parametro col quale misuriamo i fatti del cambiamento stesso: un punto di svolta modifica l’intero campo all’interno del quale i fatti appaiono”, e dunque: “Nel capitalismo, in cui le cose devono cambiare di continuo per rimanere le stesse, il vero Evento sarebbe trasformare il principio stesso del cambiamento”.

Segue:

http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/libri/slavoj_zizek_evento/1530411.shtml





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