Caterina Murino e Giorgio Lupano in una scena dello spettacolo

In prima regionale al Teatro Civico di Alghero, l’opera scritta e diretta da Giancarlo Marinelli si sposterà, forte del primo successo di pubblico, in numerosi altri palcoscenici sardi. Questa sera debutterà ad Arzachena e poi a Nuoro, Santa Teresa, San Gavino e Tempio
di Daria Chiappe, alguer.it, 20 gennaio 2015
ALGHERO - Dopo il grandioso exploit di Lello Arena [GUARDA], la Stagione di Prosa 2015 del Cedac prosegue con successo al Teatro Civico di Alghero, dove lunedì 19 gennaio si è registrato un nuovo tutto esaurito, grazie alla messa in scena di “Doppio Sogno” di Giancarlo Marinelli [GUARDA]. Ad attrarre indubbiamente il cast di attori noti, quali Ivana Monti, applauditissima per la sua intensità recitativa e maturità artistica, i due protagonisti Caterina Murino e Giorgio Lupano e il frizzante Rosario Coppolino, accompagnati poi dagli altri interpreti della compagnia Molière, tutti degni di apprezzamento.A non deludere successivamente lo spettacolo in sé, così ricco di rimandi alla letteratura, alla psicologia e al cinema, da non annoiare nelle sue due ore di durata, ma piuttosto intrigare e trascinare dentro la complessità della mente umana, l’intero pubblico. Una mente che con le sue paure, le sue angosce, i suoi dolori e desideri custoditi nell’inconscio è stata la vera protagonista dell’opera. Servendosi infatti degli insegnamenti del padre della psicoanalisi Sigmund Freud, simpaticamente richiamato alla memoria con le finte interruzioni dello spettacolo da parte di un attore in camice bianco e occhialetti, e recuperando l’atmosfera inquietante delle scene perverse del film di Kubrick “Eyes Wide Shut”, così come il significato insito dietro la maschera pirandelliana, il regista ha voluto raccontare l’uomo.

Un essere cioè condizionato dalla realtà, spesso costretto ad adattarsi alle convenzioni sociali e quindi a soffocare la propria natura; un essere continuamente attraversato da sensazioni come la gelosia, qui ampiamente trattata, al fine di mostrare la complessità dei rapporti di coppia e delle razioni tra genitori e figli. E infine un essere continuamente scosso da sogni, pulsioni e drammi (come in questo caso la perdita di un figlio), così insopportabili da condurre alla pazzia, così opprimenti da non smettere di tormentare l’animo umano neanche nel sonno. Un luogo questo dove la realtà, esattamente come noi la percepiamo, affiora continuamente.

Quella del sogno infatti è stata la strada scelta da Marinelli per mettere a nudo i suoi personaggi, per fare chiarezza nelle loro vite e nei loro comportamenti. Solo sul finale così sarà possibile ricostruire i pezzi di quello che sostanzialmente è stato un viaggio, forte ed impressionante, nella psiche umana. Un viaggio che verrà riproposto sui palcoscenici dell'Auditorium Comunale di Arzachena (questa sera), del Teatro Eliseo di Nuoro (mercoledì 21 gennaio), del Cineteatro Comunale Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura (giovedì 22), del Teatro Comunale di San Gavino Monreale (venerdì 23) e del Teatro del Carmine di Tempio Pausania (sabato 24).

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