La costruzione della relazione di coppia

di Umberta Telfener, blog.iodonna.it, 2 gennaio 2015

L’altro per noi è sia una persona  esterna con cui vorremmo stare bene che una parte di noi con cui dobbiamo fare i conti. Ambedue questi modi di vivere il partner sono necessari, ma portano a volte ad un paradosso: so che sei buono per me proprio perché mi fai male, perché mi sfidi, perché mi proponi un patto scellerato. Ho visto ieri un film che racconta proprio questo: L’AMORE BUGIARDO, un film di David Fincher, un triller che consiglio. Due persone che si sono perse all’interno del loro matrimonio ma che si ritrovano su un patto psichico assurdo per una mente razionale ma fondante la possibilità della crescita personale e di un nuovo rapporto per loro. Tra intrapsichico e intersoggettivo ci sono distanze a volte incommensurabili,  ambedue questi piani coabitano però nei vissuti di una relazione. Ogni individuo si trova ad occupare per l’altro posizioni contrastanti. Nick e Amy sono due persone distanti, ciascuna sembra non fidarsi dell’altra. Nick è differente da come vuole apparire e ha un rapporto molto intenso e onesto solo con la gemella, Amy è cresciuta in una casa in cui sua madre preferiva a lei il personaggio che sulle sue orme aveva costruito e che era “sempre un passo avanti”, la mitica Amy, protagonista di più libri che l’avevano resa famosa.

Due persone che faticano a portare avanti il loro personaggio ideale e per sopravvivere si allontanano sempre più.Nel tempo hanno infatti reciprocamente tradito il bisogno psichico di riconoscimento e si sono persi uno all’altro. Riuscirà il nuovo patto che Amy propone a Nick a farli cambiare e a trovare se stessi? La scelta di stare insieme offre una possibilità di creare una continua tensione anziché un’opposizione. Se la coppia si ritroverà, il film non ce lo dice, ma in termini psichici ci sono delle possibilità. Potranno, attraverso un’identificazione basata sul “far finta”, superare le differenze e trovarsi su un nuovo piano di empatia. Ora che si sono riconosciuti, potranno anche abitare bene insieme, rifondare la loro unione e aumentarne i gradi di libertà. Già Freud sosteneva che noi possiamo amare una persona che ci cura e ci mostra affetto ma anche amare qualcuno che rappresenta la parte di noi che eravamo, che sappiamo di non poter essere o che dobbiamo superare. Perché l’identità viene costruita nel discorso con l’altro e include  un riconoscimento reciproco e una tensione tra indipendenza e interdipendenza.

Detto questo, Amy è anche una sociopatica e Nick un traditore.

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