La seconda
estetica di Lacan-
L'estetica
anamorfica si costituisce sull'ambivalenza costituente del perturbante freudiano L'essere preso nel quadro svela qui il suo carattere più radicale. Si tratta della "funzione macchia".
Quest'ultima mostra il soggetto come consegnato allo sguardo dell'Altro, ad uno sguardo che viene dal di fuori e sovverte l'idea classica del soggetto come artefice della rappresentazione.
L'al di là della rappresentazione ha come suo presupposto il fatto che il punto prospettico dello sguardo è collocato al di fuori del soggetto. E' il cuore sartriano dell'estetica anamorfica di
Lacan: non è il soggetto che guarda ma è l'Altro che guarda il soggetto. Di qui l'effetto perturbante che provoca l'esperienza dell'essere guardato—dunque l'essere reso oggetto dallo sguardo
dell'Altro—facendolo emergere come superfluo, di troppo, scarnificato dai suoi sembianti sociali, come "nuda vita", nel suo essere oggetto "di troppo".
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