Jean-Luc Marion, Il fenomeno erotico

Jean-Luc, Il fenomeno erotico, Cantagalli, Siena 2007.

(originale francese: le phenomène érotique, Figures Grasset, 2003).
 

Autore: Jean-Luc Marion
Editore: Cantagalli
Stefano Cazzanelli | venerdì 1 giugno 2007

Il fenomeno erotico si può considerare come un superamento della metafisica per ciò che sin dalle origini ha caratterizzato il pensiero di Marion: l’abbandono dell’essere verso l’amore, che lo precede e lo genera. Il libro è costituito da sei meditazioni con a tema l’io, esattamente come nelle celebri Meditazioni Metafisiche di Descartes. Tuttavia, mentre l’ego cogito è la soluzione all’esigenza di certezza che contraddistingue la ratio umana, per Marion l’io s’individualizza e scopre la sua identità solo nella risposta ad una domanda più profonda e radicale che precede il desiderio di sapere: “sono amato?”. L’uomo, gettato nel mondo, è quell’ente che cerca una rassicurazione contro l’insignificanza del proprio esistere, del proprio esserci: Il problema non è l’amletico essere o non essere bensì una possibile alternativa alla vanità del tutto denunciata da Qohèlet. Se Descartes trova se stesso nella coscienza di sé, chiuso nella solitudine della sua stanza, l’amant di Marion si sbilancia verso un altrove, perché solo la risposta di un altro soggetto (l’“eccomi!” dell’alter-ego) può riempire il vuoto strutturale della sua domanda d’essere voluto: l’io si riceve dall’altro. Nel succedersi e nell’approfondirsi delle meditazioni, l’eros umano svela tuttavia le sue contraddizioni e la sua essenziale limitatezza, cosicché l’uomo sembra condannato ad un’ultima inquietudine. Tra i desideri d’infinita rassicurazione dei due amanti finiti, occorre quindi un definitivo garante a sostegno dell’amore che essi da soli non riescono a compiere: è l’addio (a Dio) dell’uno all’altro che apre al Terzo.
 

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