Il diritto alla parola del corpo

di Marco Belpoliti, La Stampa, 30 settembre 2014

Il corpo parla, non può fare a meno di farlo. Parla attraverso i gesti, le posture, le espressioni del viso, gli abiti. Tutto in noi è linguaggio, che gli altri decifrano mediante i segni intellegibili che appartengono alla cultura comune, condivisa. Di epoca in epoca il linguaggio del corpo si modifica. Settant’anni fa era molto raro vedere in Occidente uomini coperti di tatuaggi. Solo i marinai, i carcerati o i reietti, persone che si trovavano ai margini della società, usavano tatuarsi braccia o il petto. Quasi nessuna donna portava tatuaggi, forse solo le prostitute, ma spesso neppure loro.

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http://www.zeroviolenza.it/rassegna/pdfs/30Sep2014/30Sep20147110c3f9864a513c6a4c0301

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