Borgna: “Il sogno degli italiani? Essere ascoltati”

Noi e il senso di vuoto : "La crisi economica riduce gli orizzonti e si rischia di inseguire solo il proprio orticello. Una relazione con gli altri è la ricerca continua di luce quando le disfatte ci spingono verso il buio. Vivere non è sopravvivere. E, come diceva Leopardi, si vive solo per l'infinito"

di Simonetta Fiori, repubblica.it, 28 agosto 2014

Non dimenticare mai di formulare un desiderio. Mai rinunciare ai desideri, dice la madre di Malte Laurids Brigge in una celebre opera di Rilke. Ma siamo ancora capaci di avvistare le stelle filanti, alla ricerca di qualcosa che ancora non c'è? Gli italiani sanno ancora desiderare, che poi significa riconoscere il futuro dentro il proprio corpo sociale? E come sono orientati i nostri desideri? Cominciamo il nostro viaggio da un esploratore di anime quale Eugenio Borgna, protagonista della psichiatria italiana e autore di libri bellissimi sulla condizione umana.

Può darmi una definizione del desiderio?
"È necessaria una premessa. Allo stesso modo della speranza, anche il desiderio è condizionato dalla storia personale di ciascuno di noi. Se il mio vissuto è stato ricco, anche la sfera dei desideri resta estesa e polimorfa".

Il desiderio è desiderio di desiderare, come diceva Lacan?
"Sì, in qualche modo sì. Un'esperienza condizionata dal passato, ma soprattutto aperta al futuro. Desiderare significa riconoscere dentro di sé questa dimensione del tempo che è il futuro. Se in me muore il futuro, muoiono anche i desideri. Se io vivo prigioniero del mio passato gli spazi aperti del desiderio si comprimono. A volte si annullano".

Per continuare:

http://www.repubblica.it/cultura/2014/08/28/news/borgna_il_sogno_degli_italiani_essere_ascoltati-94557587/

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