Nella prospettiva psicoanalitica si incontra spesso un versante dell’amore, che attraverso il carattere della ripetizione, si muove con la volontà di ricerca che porta in sè il ricordo inconscio del nostro primo altro. C’è però un aspetto più originale che impreziosisce l’amore, quando è motivato dalla volontà e dall’apertura che muove il desiderio alla spinta al sapere. In questo percorso l’amato è sempre visto nel suo particolare che lo rende unico e insostituibile, e mira a costruire un percorso finalizzato a dare un nome proprio al proprio oggetto causa del desiderio, per ritrovarlo “nello sguardo di una donna e potergli dare, come fece Dante, un nome proprio e costruirgli intorno un’opera di linguaggio”.
Le ultime tre righe sono di Jaques Alain Miller
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