Seam 2014, quando “alimentazione” fa rima con “relazione”

Alessandro Scuotto (medico gastroenterologo) e Francesco Comelli (psichiatra e psicoanalista) hanno chiarito la relazione stretta che esiste tra mente e intestino

di Marianna Lotito, coratolive.it, 8 giugno 2014

Si è chiusa con una grande partecipazione di pubblico la seconda edizione della Seam, la scuola di educazione alimentare e movimento ideata e coordinata dalla biologa-nutrizionista Lucia Palmieri. Ieri, nell'auditorium del liceo artistico "Federico II stupor mundi", si è svolto il secondo seminario scientifico Seam pensato per i medici e per i semplici cittadini interessati.

E' stato un incontro a quattro voci per riflettere sulla relazione stretta che esiste tra mente e intestino. I due illustri e autorevoli ospiti, Alessandro Scuotto (medico gastroenterologo) e Francesco Comelli (psichiatra e psicoanalista), sono stati accompagnati nel lungo pomeriggio dalla coordinatrice scientifica Seam, Lucia Palmieri, e da Mary Falco, psicologa-psicoterapeuta, docente Seam e referente della commissione “Igiene e sanità” del distretto Sud-Est della Fidapa Bpw Italy.

Dopo i saluti di rito del sindaco Mazzilli e di Paolo De Leonardis, direttore tecnico del Gal Città del Castel del Monte, sono intervenuti i rappresentati di tutte le associazioni che, a vario titolo, hanno permesso la realizzazione della Seam e del seminario. In primis l'associazione Inseam, nella persona del presidente Nicola Piarulli, e poi la Fidapa Bpw (con Angela Pisicchio, vice presidente del distretto sud-est).

«Per raccontare il rapporto tra alimentazione e cervello mi piace usare le parole di un esperto di letteratura, Don Chisciotte. Quando il cavaliere chiese al suo aiutante Sancio Panza di "avere coraggio e svolgere il suo compito" la risposta che ottenne fu emblematica:  "Ho fame e non ho il coraggio".

Sono i visceri che regolano il cervello e non il contrario». In questa citazione Scuotto ha riassunto il senso del seminario, nella capacità di ascoltare e comprendere tutti quei disturbi frequenti che derivano dall'intestino dell'uomo e che spesso, pur essendo difficili da raccontare e spiegare, influenzano i comportamenti e la qualità di vita.

«I disturbi gastrointestinali - ha spiegato Scuotto - sono particolarmente frequenti, si riscontrano in una persona su dieci. Di queste, il 40% presenta disturbi funzionali che, pur non essendo mortali, incidono sulla qualità della vita. Questi disturbi non presentano organi visibilmente malati o danneggiati da lesioni, perciò bisogna indagare più a fondo.

Il rischio delle visite dal gastroenterologo è che si concludono con il medico che dice al paziente "lei non ha nulla, è tutto sotto controllo". Nulla di più sbagliato perché il paziente non sta bene, in gran parte dei casi riferisce dolore, gonfiore, reflusso, costrizione alla gola. Il medico dovrebbe avere l’umiltà di dirgli "che ha qualcosa che non so spiegare"».

La risposta ai più frequenti disturbi gastrointestinali va cercata ad un livello microscopico: «Il nostro organismo - ha continuato Scuotto - è fatto da miliardi di cellule ma dal momento in cui nasciamo viene colonizzato da una quantità ancora più elevata di batteri. Paradossalmente abbiamo più batteri che cellule. Questa colonizzazione è fondamentale per mantenerci in vita, come accade per tutti i mammiferi, ed è in grado di influenzare il nostro comportamento».

Passando ad analizzare alcune relazioni tra i disturbi gastrointestinali e quelli psicologici, Scuotto ha sottolineato che «capitano spesso casi di depressione in soggetti sensibili al glutine ma non celiaci e che in soggetti autistici si presentino facilmente problematiche gastrointestinali».
«Andando via di qui - ha tenuto a precisare Scuotto - non dobbiamo pensare che tutte le malattie si possano curare con il cibo ma dobbiamo essere consapevoli che un lavoro orientato alla buona alimentazione può agire sulla fisiologia del nostro organismo».

Quando "alimentazione" fa rima con "relazione" entra in gioco quello che è il ruolo sociale e culturale del consumo di cibo.

«Nei neonati - ha esordito Comelli - il nutrimento è una grande forma di relazione, la prima che genera "abbozzi di pensieri". La comunità scientifica si è chiesta quale relazione esiste tra noi e chi ci passa il nutrimenti. Anche in questo caso molte volte il corpo è in grado di comunicare ciò che le parole non dicono.

Un esempio emblematico è quello che ho riscontrato in un neonato anoressico: aveva smesso di assumere cibo perché la babysitter, per farlo addormentare, era solita fargli respirare il gas metano».

I casi di anoressia e bulimia sono stati, senza dubbio, i più utilizzati da Comelli per spiegare quanto il cibo e la nutrizione vadano rapportati alle relazioni tra esseri umani.

«Di fronte ad una malattia come l’anoressia ci si chiede cosa c’è di così forte che riesce a variare gli istinti. Mi è capitato di dovermi occupare di una ragazza anoressica che, pur avendo fame, non mangiava se non quando la mamma la imboccava.

Inizialmente la ragazza era ostile alle mie visite e la soluzione è arrivata solo quando ho incontrato tutta la famiglia. Ho scoperto che nei primissimi anni di vita i genitori, pur di farla smettere di piangere, l'hanno fatta dormire nel loro letto. Tutto ciò è durato fino a quando la ragazza ha compiuto 14 anni. Rotto questo legame l'adolescente ha iniziato a rifiutare il cibo ed accettarlo solo quando era la mamma ad occuparsi di darglielo».

«Spesso - ha continuato Comelli - si incorre nell’equivoco di pensare che dare cibo significhi dare amore. Oggi la società è molto diversa rispetto a pochi anni fa e per curare una persona affetta da patologie come anoressia e bulimia è necessario fare uno studio su tre generazioni».

Alla domanda “Perché è difficile cambiare comportamento?” Comelli ha risposto che «spesso gli atteggiamenti non sono altro che il modo per mantenere intatto un legame. Il medico che analizza il paziente deve saper instaurare un rapporto che non sia solo un rapporto da tecnico ma sia un concreto ascolto della persona che ha di fronte».

http://www.coratolive.it/news/Attualit%C3%A0/293805/news.aspx

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